Mini racconti: Alba
- Gaia Soia
- 6 apr 2023
- Tempo di lettura: 2 min

Quel mattino mi alzai presto e decisi che per una volta avrei assistito allo spettacolo del sorgere del sole: dopotutto era ingiusto, erano state dedicate canzoni e poesie al tramonto, molte dichiarazioni e scene romantiche di film si svolgevano in quel preciso momento della giornata; ma l’alba ?
A quanti tramonti avevamo assistito nella nostra vita? E invece, a quante albe?
Con questi pensieri fissi nella testa mi stiracchiai ancora assonnata, preparai un lungo caffè, afferrai una morbida coperta rosa sfilandola da sotto al gatto e mi sedetti sulla poltrona del balcone, in attesa, avvolta come un bozzolo in primavera.
Sorseggiando la bevanda calda, le mani intorno alla tazza per scaldarmi, alzai lo sguardo e mi persi nel blu profondo che mi circondava: a differenza del cielo dopo il tramonto che porta con sé una sfumatura di malinconia per il giorno appena concluso, questo blu, seppure così simile, conteneva promesse e speranza per la futura giornata e ti dipingeva sulle labbra un sorriso carico di aspettative.
“Oggi puoi fare tutto, puoi essere chi vuoi. Hai il destino nelle tue mani” sembrava gridare.
Il sole iniziò a dare i primi segni di risveglio, facendo spuntare piccoli raggi tra le pieghe del cielo e pitturando di oro tutto intorno; dopo un paio di minuti, timidamente fece capolino la punta della sua testa, aggiungendo colore al dipinto e con lui un rosa pastello si unì alla melodia di colori, seguito da un arancio e un azzurro delicati.
Poi il sole iniziò a sollevarsi, improvvisamente carico di energia per la giornata, e salire nel cielo, emanando bagliori di gioia.
Gli uccellini guidarono i suoi movimento, intessendo con cinguettio capace un motivo che parlava di rinascita e speranza.
Prima che me ne rendessi conto i miei occhi si sorpresero persi in un celeste intenso e senza fine, ostaggi di un paesaggio di cui non riuscivano a saziarsi; nel frattempo agli uccellini si era unita la musica sfrusciante degli alberi, scossi da una leggera brezza che profumava di primavera.
Il sole mi accarezzò le guance con tocco dorato, grato della compagnia, augurandomi buona giornata.
Comentarios