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Mini racconti per sognare: Raccontami una storia

Aggiornamento: 30 ago 2022



"Lo vedi quel lampione figliolo?”

Disse il nonno a Matteo, mentre si sedeva cautamente sulla panchina.

Il bimbo gli salto agilmente accanto, gettando a terra il bastone con cui stava giocando fino a poco prima, eccitato all’idea che finalmente era arrivato il momento preferito delle loro gite al parco, cioè quello della storia.


Si, nonno” rispose lui con sussiego, già calato nella parte dell’ascoltatore.

Ecco - l’anziano signore socchiuse gli occhi e si prese una lunga pausa, gustandosi l’impazienza del nipote, che si spostava nervosamente sulla panchina, e poi riprese - quel lampione non è sempre stato un lampione.

Devi sapere che molti anni fa, proprio qui vicino, viveva il guardiano del parco. Il suo compito era, oltre a quello di custodire la natura, anche quello di proteggere le persone che qua si addentravano.

Era molto bravo nel suo lavoro, sapeva riconoscere le persone buone da quelle pericolose e riusciva a capire quando c’era il bisogno di un aiuto, anche piccolo.

Non si risparmiava mai, non prendeva mai vacanze, perché per lui, la cosa più importante era appunto proteggere gli altri. Era lo scopo della sua vita, l’unico che era riuscito a trovare fino ad allora.


Ma non era un guardiano come tutti gli altri, era speciale, perché era un mutaforma: spesso si nascondeva in mezzo al parco, prendendo la forma di un albero, o quella di un fiore e quando qualcuno era in pericolo, saltava fuori mostrandosi nella sua vera natura e li faceva scappare a gambe levate.

Un giorno di metà giugno, mentre era intento a riposarsi qualche minuto proprio su questa panchina, gustandosi il pomeriggio particolarmente soleggiato e tranquillo, venne ridestato dal grido di una donna. Cominciò a correre nel verde, che conosceva bene come tu conosci la tua casa, e in un attimo fu accanto alla ragazza, che nel frattempo però aveva già disarmato il suo rapinatore.

Come scoprì in seguito, la giovane, che portava il nome Luce, si fingeva spesso indifesa, per attrarre criminali e poterli sistemare: pensa la sorpresa che provò il guardiano quando vide che anche la ragazza aveva il suo stesso spirito di giustizia!

Non c’è bisogno che ti dica che tra i due scoppiò subito la scintilla e in breve tempo divennero inseparabili, Luce si trasferì dal guardiano, in quella casina diroccata che ora vedi di fronte a noi e insieme si occuparono di mantenere il Parco un piccolo posto tranquillo e sicuro.”


E poi?” chiese Matteo, con gli occhi grandi grandi accesi di curiosità.

E poi ebbero un figlio, un bimbo che crebbe qui nel Parco insieme a loro, imparò il linguaggio degli animali e le loro abitudini, ma non solo, conosceva anche tutte le creature che si nascondevano dalla vista degli altri esseri umani e con loro visse mille avventure; poi crebbe, decise di studiare per diventare etologo e lì incontrò a sua volta una donna, con la stessa passione degli animali nel cuore.”

Al bambino si dipinse una smorfia di disgusto sul viso, e il nonno rise: “Lo so, lo so, troppe storie d’amore per te in un solo racconto, ma quando sarai grande potrai capire. Ricordati i consigli di un vecchio: non inseguire il miraggio dell’amore, ma fai ciò che ami e sulla strada troverai la tua persona del cuore”.


Nonno, io voglio sapere delle creature magiche” disse Matteo, sbuffando e fingendo di ignorare il consiglio, che ripose invero, piegato accuratamente, in un piccolo cassetto della sua memoria. Un giorno lo avrebbe poi ringraziato per le sue parole.

Ne sai già alcune, tipo quelle dei folletti dispettosi che abitano in quel laghetto delle ninfee, oppure delle fate che abitano nella grande quercia al centro del Parco. Per le altre devi aspettare la prossima passeggiata” gli strizzò l’occhio il nonno.


Matteo sbuffò nuovamente, poi seguì il nonno che si era alzato faticosamente in piedi, pronto a tornare verso casa.

Aspetta un attimo! - si fermò di colpo il bambino - ma cosa c’entrava il lampione con tutto il resto?”

Hai ragione, ho dimenticato una parte di storia, che sbadato che sono - rise l’anziano - Quando il guardiano e la sua amata furono giunti alla fine dei loro giorni, lui si trasformò in questo lampione e trasmutò lei in energia pura, capace di brillare per millenni: in questo modo ancora oggi illuminano sempre la strada ai passanti, proteggendoli da brutte sorprese o da agguati e aiutandoli a ritrovare la strada anche nel buio più profondo”.

Matteo, soddisfatto della risposta, proseguì per la strada, superando il nonno per andarsi ad affacciare sulle ninfee, con la speranza di poter sorprendere qualche creatura magica distratta.


Il nonno si fermò davanti al lampione, appoggiò una mano sul palo e sorrise, guardando in alto. Poi si affrettò a raggiungere il nipote, che lo stava già chiamando a gran voce affermando di essere riuscito a vedere una piccola manina nascosta dietro una foglia.

Durante il racconto era tramontato il sole e la notte stava calando con il suo scuro mantello a ricoprire tutto. Il lampione ebbe un guizzò e la sua potente luce si accese, illuminando la quieta sera.



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