Mini racconti per sognare: Il guardiano dei cavalli
- Gaia Soia
- 24 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 27 apr 2021
Su un monte così alto e verde che pareva il Monte Olimpo, viveva un giovane guardiano di cavalli.
Con il cuore solitario, sedeva ogni giorno nel prato in mezzo a quei grossi e orgogliosi animali, osservando l'orizzonte e fantasticando sul mondo aldilà di quel monte.
Malgrado ciò, non desiderava affatto scoprire se le sue fantasie fossero vere oppure no, dal momento che non voleva altro dalla propria vita se non quello che aveva già: amava la solitudine, il silenzioso rumore della natura e il calore diretto del sole sulla propria pelle. Gli sembrava di essere parte di qualcosa di complesso e profondo e aveva l'impressione che se avesse provato a condividere con qualcuno quella sensazione, si sarebbe infranta, perdendosi per sempre.
Un giorno, mentre sonnecchiava disteso nel prato, venne svegliato da un leggero chiacchiericcio; infastidito da quella visita inattesa, si diresse a passo spedito verso la fonte del rumore e con stupore, lì vicino, trovò una fanciulla con la mano tesa, intenta ad accarezzare il muso di un giovane puledro, mentre gli parlava sottovoce.
Quando la vide, con un'espressione tanto concentrata mentre intratteneva una conversazione con l'animale, non potè trattenersi dallo scoppiare a ridere. Che ragazza strana!
Lei voltò lo sguardo verso di lui e, accigliata, lo fulminò con lo sguardo, per poi rigirarsi verso il suo interlocutore, scusandosi per l'interruzione. Lui, interdetto, si sedette a terra a osservare quella strana ragazza persa nel suo dialogo: lo colpì il fatto che sembrava che il cavallo capisse, perché a ogni frase rispondeva con sbuffi e nitriti, muovendo ora la coda, ora lo zoccolo sul terreno.
Una volta che si fu accomiatata dall'animale, si sedette accanto a lui e all'inizio schivi e freddi, poi sempre più curiosi e a proprio agio, iniziarono a scambiarsi domande: in poco tempo seppero quasi tutto l'uno dell'altro e scoprirono di essere nel profondo simili, come se le loro anime fossero state intessute con lo stesso filo.
E fu così che il giovane guardiano, non solo scoprì che era possibile parlare con gli animali come fossero vecchi compagni di avventure, ma che era anche possibile condividere il proprio mondo con qualcuno che era disposto, senza giudicare, a fare la stessa cosa con il proprio, unendoli l'uno all'altro, fino ad ottenerne un unico grande e meraviglioso.

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